I cimeddhi sono il dolce quaresimale tipico del mio paese, o
comunque della fascia tirrenica reggina. Come ogni ricetta della tradizione,
ognuno vanta di possedere quella originale e autentica. In realtà io non ho questa pretesa, faccio questa ricetta perché semplicemente, a casa mia, da sempre si fanno così.
In passato fare i
cimeddhi era una vera e propria festa, nei forni di campagna si accendeva un
grande fuoco e la famiglia intera, talvolta col vicinato, partecipava alla produzione di questi
biscotti, in cospicue quantità. Purtroppo nel tempo questo rituale è stato
sostituito da un più veloce e anonimo “fai-da-te” casalingo, riducendone il
sapore folcloristico. Ciò nonostante, sono carichi di un grande potere
simbolico e non mancano in nessuna casa nel periodo pasquale.
Si conservano bene per parecchi giorni, e si prestano bene
anche ad essere inzuppati, mi dicono… Io li mangio “al naturale”.
La ricetta che vi propongo è molto semplice, ma c’è chi
aggiunge il liquore, chi lo strutto, chi la panna, chi usa il lievito e chi
l’ammoniaca, di certo quello che non può mancare è la colorata mompariglia per la decorazione;)
INGREDIENTI
1 Kg di farina 00
100 gr di burro fuso
6 uova
250 gr di zucchero
½ bicchiere di latte
1/2 bustina di ammoniaca per dolci
Buccia di limone grattugiata
Per decorare
1 tuorlo
Latte
Mompariglia
PROCEDIMENTO
1 . Sbattete le uova con lo zucchero, aggiungete, quindi, il
burro fuso (freddo), il latte, la buccia di limone e l’ammoniaca sciolta
in un goccio di latte.
2. Unite pian piano la farina, ed impastate fino ad ottenere
un impasto morbido ma ben amalgamato.
3. Formate i biscotti a forma di S, a ciambellina, a
chiocciola, e una volta pronti spennellate con il tuorlo sbattuto con un po’ di
latte, cospargete dunque con la mompariglia.
4 . Infornate a 180° ventilato per 12 minuti, proseguite
altri 5 minuti con forno statico.