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mercoledì 5 ottobre 2016

Frittelle di mele


Se avete voglia di qualcosa di dolce, ora e subito, queste fanno al caso vostro. 
Semplici e veloci da fare, le frittelle di mele sono deliziose e accattivanti, difficile porsi un limite. Il loro cuore profumato e fondente si sposa alla perfezione con l’esterno croccante. 
Potete decidere di farli in itinere, mentre pranzate o cenate, perché la tempistica e la modalità sono dalla vostra parte.
Vi avevo già accennato alla mia passione per i dolci con le mele, preparandovi ad una sorta di tormentone… abbiate pazienza!

INGREDIENTI

4 mele
150 gr di farina
200 ml di latte
2 uova
1 pizzico di sale
1 pizzico di cannella (facoltativo)
Olio di arachidi per friggere
Zucchero

PROCEDIMENTO
  1. Preparate la pastella. Sbattete le uova con il pizzico di sale, aggiungete il latte e la farina setacciata, mescolando bene fino ad ottenere un composto denso e senza grumi.  
  2. Lavate le mele e sbucciatele lasciandole intere.
  3. Con l’apposito attrezzo (in mancanza di questo aiutatevi con un coltello) privatele del torsolo e tagliatele in fettine di 1 cm.
  4. Tuffate le mele nella pastella.
  5. Friggetele in abbondante olio caldo fin quando saranno dorate.
  6. Ponetele su della carta assorbente da cucina e passatele nello zucchero (anche con un pizzico di cannella, secondo il vostro gusto).

lunedì 12 settembre 2016

La torta di mele


Amo il mese di Settembre perché ci sono le mele nuove, fresche, profumate… e la torta di mele è il mio dolce preferito.
Questa di oggi è la prima di una lunga serie, nel senso che mi piace scoprire sempre varianti nuove di questa torta, ma in realtà sono attratta da tutti i dolci con le mele: crostate, strudel, crumble, frittelle, muffin.
La versione che propongo in questo post, forse la più classica se vogliamo, l’ho preparata in occasione di un’importante cena di famiglia: non ho avuto dubbi su cosa  fare,  perché nessun dolce come la torta di mele ti fa sentire a casa. Insomma  sa di mamma, di nonna, di cose che scaldano il cuore. Il profumo, poi, scaturito dal mix di ingredienti, riesce a coccolare e far sentire amato chiunque giri nei dintorni (“Delle buone torte di mele sono una parte considerevole della nostra felicità domestica.” Jane Austen)
Personalmente tendo ad abbondare con le mele perché mi piace quell’effetto umido e cremoso, così come mi piace aromatizzare con una spolverata di cannella, trovo fantastico il connubio tra i due ingredienti.
Naturalmente potete adattare la ricetta ai vostri gusti, ridurre la frutta o sostituire la cannella, che non tutti amano.

INGREDIENTI

4 mele Golden
300 gr di farina
3 uova
180 gr di zucchero
80 gr di burro (fuso)
1 bicchiere di latte
1 bustina di lievito
buccia di limone grattugiata
un pizzico di cannella

PROCEDIMENTO
  1. Nella planetaria montate le uova con lo zucchero e la buccia di limone fin quando diventano chiare e spumose.
  2. Sbucciate e affettate le mele, aromatizzandole con un pizzico di cannella (la qualità di mela più indicata per la cottura è la Golden, ma io in questo caso ho usato delle mele biologiche appena raccolte dall’albero).
  3. Fondete il burro a bagnomaria  e ,una volta intiepidito, unite al composto di uova e zucchero.
  4. Aggiungete anche il latte ed infine  la farina setacciata con il lievito, amalgamando il tutto. 
  5. A questo punto, inserite le mele nell’impasto e trasferite il tutto in una teglia imburrata e infarinata, o semplicemente ricoperta da carta forno.
  6. Cuocete in forno, già caldo, a 180° (forno statico) per 40/45 minuti.
  7. Una volta raffreddata, spolverizzate con zucchero a velo.


giovedì 8 settembre 2016

Briosci cu' zuccuru



Amo da sempre i lievitati. Mi piace quel senso di “sfida” che questi impasti implicano, basta veramente poco, in bene e in male, per modificare o compromettere il risultato finale. Poi un giorno (circa otto anni fa) cambiano le cose. Alla ricerca di una torta di mele cremosa,  per caso mi imbatto nel blog di Paoletta  Anice e Cannella, amante e maestra insuperabile in merito ai lievitati…Così, quella che fino a poco tempo prima era solo una sfida, inizia a essere studio, tecnica, ricerca, dispensa con 4/5 tipi di farina diversi, sveglie puntate di notte per togliere impasti dal frigo, bilance di precisione, burro bavarese e impasti divinamente soffici e profumati. La sua passione e la sua grande competenza si accompagnano ad  una significativa e tangibile  disponibilità e umiltà, sempre pronta ad aiutarti a bilanciare impasti, a correggere errori, a migliorare la tecnica, a reperire l’ingrediente perfetto. Insomma, conoscere Paoletta è una grande ricchezza , per chi, come me, ama il profumo del lievito.
Decido di postare le “briosci cu’ zuccuru” come primo lievitato, per una ragione prettamente affettiva: queste dolci e profumate brioche mi ricordano le numerose estati che, da adolescente,  trascorrevo in Sicilia. Tassativamente, le mie colazioni erano fatte da queste treccine soffici e zuccherose, profumate e ,il più delle volte, calde ;)
Riporto, integralmente e fedelmente, la ricetta e il procedimento di Paoletta, non mi sarei mai sognata di modificare una virgola! 
Quanto alle farine, elemento fondamentale per la buona riuscita di un lievitato, non avendo la manitoba Lo Conte, come indica Paoletta, ho usato la Spadoni. Per la 00, invece, ormai da molti anni ho la fortuna di usare quella del Molino Esposito, ottima farina ricavata da eccellente grano, talvolta locale, nel rispetto delle più tradizionali e autentiche tecniche di molitura, e non ha prezzo usare una profumatissima farina appena prodotta e acquistata direttamente al molino... è una sorta di valore aggiunto alla ricetta.

INGREDIENTI

250 gr di farina manitoba  Lo Conte (io ho usato Spadoni)
250 gr di farina 00
75 gr di zucchero
5 gr di sale
75 gr distrutto
20 gr di lievito dibirra
170 ml di acqua
170 ml di latte

PREPARAZIONE

  1. Fare un impasto con gli ingredienti indicati, lo strutto alla fine.
  2. Porre a lievitare per un’ora e mezza in un luogo tiepido, e comunque fino al raddoppio.
  3. Sgonfiare un poco l’impasto, fare le pieghe del secondo tipo e lasciar riposare 15/20 minuti.
  4. Quindi formare i maritozzi a forma di treccine, senza rilavorare eccessivamente l’impasto.
  5. Allinearli  man mano distanziati sulla placca foderata di carta forno, pennellarli con una miscela di latte e acqua e lasciarli lievitare fino al raddoppio. In estate bastano circa  40 minuti, in inverno ci vorrà anche più di un’ora.
  6. Pennellarli di nuovo con la miscela di latte e acqua e cuocere in forno a 180°/190° finchè non saranno belli dorati.
  7. Non appena sfornati si spennellano di nuovo e subito si spolverano con abbondante zucchero semolato.

mercoledì 31 agosto 2016

Bavarese al cioccolato bianco


Ho preparato questo soffice dolce per il compleanno di mio fratello, gli avevo promesso  un dolce “diverso” e l’idea di una bavarese mi è sembrata un’ottima proposta. In realtà io ero di parte, perché adoro tutti i dolci al cucchiaio, ma essendo la sua festa ho cercato di andare incontro, anche,  ai suoi gusti… da qui la scelta del cioccolato bianco.
Naturalmente è possibile sostituirlo con un fondente al 70% o con un ottimo gianduia, insomma a voi la scelta!
Complessivamente, a prescindere dal tipo di cioccolato utilizzato, è un dolce molto raffinato e gustoso, adatto ad una cena importante ma anche ad un pranzo informale, versatile e di grande effetto.

INGREDIENTI (per 6 persone)
300 gr. di cioccolato bianco
3 uova
50 gr di zucchero
300 ml di panna fresca
10 gr di gelatina in fogli

PROCEDIMENTO

1 . Fate ammorbidire i fogli di gelatina in acqua fredda per qualche minuto.
2 . Tritate finemente il cioccolato bianco e mettetelo in un ciotola.
3 . Amalgamatevi, versando a filo, la panna riscaldata con lo zucchero, mescolando con una frusta o un cucchiaio di legno.
4 . Lasciate intiepidire e incorporatevi i tuorli, uno alla volta.
5 . Scaldate in un pentolino 50 ml di acqua e fatevi sciogliere la gelatina sgocciolata e strizzata, amalgamatela, quindi alla crema di cioccolato bianco. 
6 . Montate a neve ben ferma gli albumi.
7 . Amalgamateli delicatamente alla crema, mescolando dal basso verso l’alto.
8 . Versate il composto in un stampo leggermente inumidito, coprite con della pellicola e trasferite in frigo per almeno 3 ore.
9 . Sformate la bavarese su un piatto da portata e decorate a piacere (io ho usato della frutta fresca).




venerdì 19 agosto 2016

Ciambelline al vino


Questi biscottini, nella loro semplicità, sono deliziosi: pochi ingredienti (farina, zucchero, olio e vino), procedimento semplice, risultato squisito. Non appartiene alla tradizione della mia terra (la Calabria), ma è una ricetta tipica dei colli laziali… E proprio da un laziale la vidi fare la prima volta, Max Mariola su Gambero Rosso. Da allora le preparo spesso, adatte come spuntino, a colazione, a fine pasto, da inzuppare nel vino, insomma da assaggiare assolutamente! Alcune ricette prevedono l’aggiunta di anice e qualche grammo di lievito , io rimango fedele alla tradizione “povera” di questo biscotto, non aggiungendo né l’uno né l’altro di questi ingredienti , ma qualora decideste di provare questa versione l’ottimo risultato finale non verrebbe alterato.


INGREDIENTI

500 gr di farina
1 bicchiere di zucchero
1 bicchiere di olio (di semi o di oliva)
1 bicchiere  di vino

In una ciotola capiente iniziate col mescolare l’olio con lo zucchero, aggiungete quindi il vino (va bene qualsiasi tipo di vino, bianco o rosso, io preferisco farli con un vino dolce, Marsala, Passito, Zibibbo), una volta amalgamati gli ingredienti, aggiungete la farina, se l’impasto dovesse risultare troppo morbido, unitene dell’altra fino ad ottenere una pasta liscia e compatta. 

Prelevate delle palline dall’ impasto e formate dei bastoncini, unite le due estremità creando delle ciambelline. A questo punto passateli nello zucchero, semolato o di canna, e disponeteli su una teglia ricoperta da carta forno. Cuocete in forno, già caldo, a 200° per circa 20 minuti.


P.S. A me piace fare questo impasto a mano, ma potete tranquillamente impastare in planetaria.

Tiramisù


Non potevo iniziare questo viaggio se non con il più amato e invidiato dei dolci italiani, il Tiramisù.
A far luce sulle origini di questo fantastico dolce, un  recente articolo dell’autorevole Camillo Langone. Il mito tramandava di un “golosissimo assemblaggio di savoiardi, uova, mascarpone e caffè che era nato a Treviso un po’ prima o un po’ dopo la guerra all’interno di un casino o in un ristorante nelle vicinanze del medesimo. […] Mentre il primo tiramisù propriamente detto, ossia preparato con gli ingredienti odierni, nasce nel ristorante dell’albergo Roma a Tolmezzo, provincia di Udine . La moglie del gestore, Norma Pielli, si ispirò a una ricetta dell’Artusi, il Dolce Torino, la rimaneggiò, vi aggiunse una bella dose di mascarpone […] ed ecco servito il dolce che il mondo ci invidia.”  (Qui troverete l’intero articolo). 
Seppur nell’universalità dei suoi ingredienti, ogni famiglia italiana possiede la propria ricetta: una cucchiaiata di zucchero in più, qualche albume in aggiunta, la presenza di panna da unire alla crema di mascarpone, il pandispagna da sostituire ai biscotti, savoiardi o pavesini… Io personalmente amo la versione più classica, “pura”, senza  panna e con i savoiardi.  L’unica variante che, da quando ho i bambini, ho apportato, è la pastorizzazione delle uova con lo zucchero caldo.


INGREDIENTI
500 gr di  mascarpone
180 gr di zucchero
80 gr di acqua
4 tuorli
4 albumi
400 gr di savoiardi
caffè
cacao amaro

Cuocete lo zucchero in un pentolino con l’acqua e portatelo a 120° circa (se non avete un termometro, regolatevi con le bolle, devono essere grandi).


Separate i tuorli dagli albumi e montate questi ultimi con metà dello zucchero bollente. In un’altra ciotola montate i tuorli con lo zucchero rimanente riportato a temperatura. Quando il composto è chiaro e spumoso, unite  il mascarpone ed infine gli albumi montati, procedendo delicatamente dal basso verso l’alto. Potete, quindi, assemblare il dolce, alternando i savoiardi bagnati nel caffè con la crema.

Completate con un ultimo strato di crema spolverizzato di cacao amaro.