Mia nonna materna, da piccolina, ha trascorso qualche anno nella Calabria ionica, per via del lavoro del mio bisnonno, che faceva il “mulattiere”. Di quegli anni, nella nostra famiglia è rimasta qualche parola dialettale, usata raramente da lei, e le “alaci”, sorta di zeppole impastate con olio e vino, e fritte. Quindi il Natale per noi non è solo zeppole, come la tradizione locale vuole, ma anche alaci.
Le dosi
vanno tra il sentimento e l’unità di misura, ma non è facile racchiudere le
ricette delle nonne nei numeri.
INGREDIENTI
1 kg di
farina
25 gr di
lievito di birra
2 bicchieri
di vino (io lo uso bianco)
1 bicchiere
d’acqua
1 bicchiere
di olio extra vergine d’oliva
18 gr di
sale (circa un cucchiaio)
Olio di
arachidi per friggere
PROCEDIMENTO
- Sciogliete il lievito in due cucchiai d’acqua, aggiungete, quindi, una parte di vino e di olio e iniziate a miscelare la farina.
- Procedete alternando i liquidi con la farina, fin quando esaurite gli ingredienti (con l’ultima dose di farina, inserite il sale).
- Lavorate energicamente per qualche minuto (io da tradizione lo faccio a mano), fin quando otterrete un impasto liscio e sodo.
- Lasciate riposare l’impasto per qualche minuto, poi procedete col fare dei salsicciotti (la ricetta originale prevede che siano “rigati”, ma vanno bene anche lisci) e lasciateli lievitare per almeno due ore, fino al raddoppio del volume.
- Friggete in abbondante olio bollente e servite ben caldi, accompagnati da salumi, formaggi e un buon bicchiere di vino.